Sono stata recentemente in giro per il Piemonte, e mi sono resa conto che pur avendoci vissuto per anni e continuato spesso a visitare Langhe, Monferrato, Torino e altro, mi mancano dei pezzi molto interessanti.
Forse è segno dell’età che avanza, ma mi ritrovo a pensare che anche luoghi piccolissimi e fuori da ogni circuito turistico abbiano un loro perché, soprattutto in Italia. Con la loro realtà, senza i soliti romanticismi da cartolina, riescono a raccontare una storia autentica e non quella nostalgica e a volte un po’ fasulla, di un passato idealizzato.
Anche per questo, ogni volta che ho potuto, ho trascinato amici a Costigliole d’Asti, Calosso o Cossano Belbo.
È come per il cibo: vorremmo tutti poter comprare un buon bicchiere di latte di una mucca che pascola in una distesa verde, ma se anche fosse possibile, non saremmo mai disposti a pagarlo quanto costerebbe realmente, anche potendocelo permettere.
Come se non esistesse una via di mezzo: quella del buon senso, per esempio: il Piemonte ha un’enormità di paesi bellissimi, con storia onorabilissima e vini da provare con gusto, quindi sì certo, va bene Alba, ma non esiste solo lei.
Avete mai visitato Saluzzo?
Cercherò di andare per ordine, ma dopo vi racconterò anche di Saluzzo.
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