Da un anno e qualcosa di più, attraverso ogni mattina buona parte della città, da piazza Lima fino in zona San’Ambrogio, e osservo la città. L’ho vista cambiare, ho visto il fermento, ho visto i lavori, ho visto le interruzioni, ho visto la pazienza di alcune persone e mi è capitato di ascoltare e leggere la stanchezza di altre.
Milano è cambiata anche sotto il mio sguardo di cittadina in bici, è cambiata in meglio, e nessuno mi convincerà del contrario. È la Milano dei passanti che si sforzano di dare informazioni in inglese, è la Milano dello sguardo in sù dei tanti stranieri che negli ultimi mesi ho incontrato sempre più.
Lo scorso Salone del Mobile, è stata una breve anteprima, di quello che potrà essere, e vedere tanta gente in giro per le strade la sera, mi ha rallegrato.
Da ieri, ho quella strana sensazione, del “momento prima” quel vuoto senza tempo, che mi coglie prima di ogni avvenimento importante. Dai parti cesarei, al primo giorno di scuola, al mettere una fede al dito, al primo giorno di lavoro e potrei continuare per molte pagine, perché sapete che sono un’emotiva logorroica. Continua a leggere