AlbaCamp in Langhe e Roero

Da quando ho 17 anni sono sempre andata in giro. Sono nata a Torino per sbaglio, da mamma siciliana e da papà nato per sbaglio a Milano. Poi mia mamma si è risposata ed è andata a vivere nelle Langhe, dove nella mia rocambolesca adolescenza ho anche vissuto per qualche mese. Mi stava stretta la mentalità, ma le vigne e la terra mi stavano giuste. Nonna Maria, acquisita dal patrigno, è stata una dolcissima narratrice dei luoghi e delle tradizioni. Fumava la pipa nella vigna, aveva il regolamentare fazzoletto in testa da nonna di paese, ma il suo cuore era rivoluzionario. In un momento della mia vita in cui tutti mi davano addosso, sapere che a lei andassi a genio mi faceva stare bene.
Mi preparava la maionese nella stessa tazza di sempre e con il cucchiaio di sempre, perché sosteneva che altrimenti le impazziva. Si faceva aiutare per i bagnèt verd e rosso (non so come si dice rosso in piemontese, ma sospetto che sia come per broccoli in inglese).
Certo che lo amo questo territorio, ma amo anche il trentino, la Puglia e la Sicilia. Amo l’Italia e amo viaggiare. Non importa quanti chilometri percorro, ma quanto posso legarmi al luogo in questione e conoscere le persone. Praticamente ero una blogger prima di essere una blogger, perché poi tornavo a casa e raccontavo a tutti. No, non facevo vedere sempre le diapositive, solo qualche volta, come ho ammesso con la mia amica Mafe De Baggis che non ci crede.
E comunque sono sempre più legata alle colline: amici, parenti, clienti, chef, mugnai, produttori di vino piccoli e grandi…
E domani sarà un gran bel giorno. Alba sarà invasa dai blogger in arrivo da tutta Italia e io mi occuperò di moderare #AlbaCamp. Ognuno dirà la sua sul territorio e sul legame con il web. Il programma è intenso e i partecipanti tantissimi. Sarà una festa, e un’occasione per conoscere e per conoscerci. Io non vedo l’ora che sia domani, (magari prima di dormire pregherò un pochino per un tempo clemente). Tutto ciò non sarebbe stato possibile, senza il sostegno incredibile del territorio. Un grazie grande quanto una collina va a tutti i ragazzi dell’Ente del Turismo Langhe e Roero Senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile…

Se volete più informazioni collegatevi alla pagina wiki dell’AlbaCamp

Seguiteci su Twitter se non riuscite a raggiungerci: hashtag #AlbaCamp #LangheRoero2012

p.s.
Portatevi le scarpette per la #Stilettinpiazza (nonsaicos’èla stilettoacademy ??)

Homemade Bread

Ogni tanto scopro dei video buffi, come più o meno tutti quelli dai 5 anni agli 80, che vivono in rete una loro parte della giornata , per lavoro o per piacere, non stiamo qui a sindacare. Sì perché il prossimo che mi dice sei sempre al computer, lo meno. Sì si, ho detto proprio così: lo meno. Non sopporto più che mi venga detto. Può essere che le persone non capiscano che il video che ho appena fatto con il telefono di me che panifico, o che sono in un bosco, o che sto ascoltando cose interessanti, poi lo posso caricare direttamente in rete e magari il “computer” non lo accendo neanche?!
Vabbè prima o poi ci arriveremo tutti, probabilmente reagivo così anch’io qualche anno fa.
Torniamo a bomba: il video che ho trovato oggi. Ho banalmente cercato “Pane fatto in casa” in un sito e guardate cosa ho trovato…
Quasi quasi li mando a guardare questo video tutti quelli che mi chiedono: Ma come si fa il pane in casa?

La ricetta del marinaio Devetag

La Norvegia non è ancora lontana, vedo ancora tutta la sua luce e sento i suoni che mi hanno accompagnato, appena chiudo gli occhi:  il mare, le barche, i gabbiani sempre affamati.
Parlando con la mia amica Grazia Usai, ho scoperto che conservava la ricetta vicentina dello stoccafisso che le aveva dato Devetag, marinaio e cuoco di bordo. Ovviamente ho approfittato e l’ho fatta per Fior di Sapori e per voi.

Stoccafisso di Norvegia alla vicentina – per 4 persone

800 gr di Stoccafisso di Norvegia già ammollato
3 cipolle bianche
4 acciughe sott’olio
1 litro di latte
50 gr di parmigiano grattugiato
olio evo
1 cucchiaio di prezzemolo
alloro
pepe macinato
farina

Procedimento:
Tagliare a pezzi lo stoccafisso e infarinarli. Passare in padella, poco alla volta, con due cucchiai di burro e altri 3 di olio evo. Cuocere tre minuti per parte e adagiare in un tegame di cotto. In un’altra padella fare sciogliere nell’olio le acciughe e aggiungere le cipolle tagliate fini. Stufare a fuoco dolce, finché diventano trasparenti, senza bruciarle. Aggiungere nel tegame di cotto, le cipolle con le acciughe e il prezzemolo tritato. Versare il latte a filo fino a coprire completamente. Ultimare aggiungendo due foglie d’alloro e pepe. Evitare invece il sale di cui non c’è bisogno. Mettere in forno a 180° per almeno tre ore, finché tutto il latte si è assorbito. Poco prima dalla fine della cottura, spargere in superficie il parmigiano per ottenere una bella crosticina dorata.

“Aggiungi un pasto a tavola” I mercati coperti di Milano ospitano la grande cucina d’autore

Anche ieri mattina sono andata al mercato, come spesso succede, il martedì in via Eustachi e il sabato mattina in Via Benedetto Marcello,  quando ho più tempo, con qualche amico, vado ai mercati generali dove di solito mi diverto un sacco. Mi piace il mercato, è umano.
Alla mattina presto il mercato è frizzante, piacevolmente rumoroso: sulle bancarelle del pesce spaccano il ghiaccio che farà da base, in quelle della verdura si continuano a sistemare le cassette all’infinito e si comincia a urlare, per scaldare l’aria.
Il tempo non è un problema, se ci vai spesso e sai cosa vuoi, ci metti poco. In alcuni casi puoi anche farti fare la consegna a casa e scappare al lavoro. Se hai tempo, puoi sciogliere i pensieri e le parole e osservare la vita che ti succede intorno. Chi vende e chi compra, chi passeggia e chi accompagna, tutti coinvolti come attori e figuranti di un film. Compro la frutta e la verdura di stagione, il pesce fresco del nostro mare e qualche volta del baccalà, poi le olive e la frutta secca.

Ieri mi sono fatta bastare qualche etto di alici: ho speso due euro e mezzo, la sera le ho pulite, deliscate e impanate, per un secondo che piace sempre a tutti. Ho speso di frutta e verdura 28 euro, ma in primavera fa gola, ed è un po’ più cara: piselli, fragole, fave, e le zucchine e i pomodori che non tocco da ottobre…
Vi racconto dei miei momenti al mercato e vorrei invitarvi per un’iniziativa che mi sta molto a cuore:

Aggiungi un pasto a tavola : Cinque mercati coperti, cinque grandi chef di Milano e cinque bollini per scoprire un menù sano, di stagione per sé e per le persone in difficoltà. l’iniziativa ideata del Comune di Milano in collaborazione con Identità Golose che il 19, 20 e 21 aprile proporrà ai cittadini, la scoperta di un menù di qualità, all’insegna della solidarietà, per quattro persone a circa 20 euro ideato con prodotti di stagione in vendita al mercato.
Aggiungendo un euro a ogni acquisto effettuato, potrete ricevere in cambio un bollino da applicare su un’apposita scheda ricevuta all’ingresso. Al raggiungimento di 5 bollini riceverete, presso il banchetto gestito dai volontari allestito all’interno di ogni mercato, una shopping bag in cotone con il logo del Comune di Milano con all’interno il ricettario, utile per realizzare i menu proposti dagli chef, oltre a una ristampa del primo numero della rivista “La Cucina Italiana”.
A fine giornata i bollini raccolti dai volontari si trasformeranno in prodotti alimentari da
destinare ai cittadini in difficoltà. A farsi carico della raccolta alimentare saranno diverse realtà cittadine attive nel terzo settore e alcune mense per adulti in difficoltà. “Aggiungi un pasto a tavola” è il primo di una serie di appuntamenti che si riproporrà a ogni cambio di stagione per diffondere il più possibile i principi di una sana e corretta alimentazione a dimostrazione che si può mangiare bene spendendo il giusto, utilizzando prodotti freschi di stagione.
I mercati coinvolti sono stati idealmente “adottati” da cinque protagonisti della
scena gastronomica milanese : Aimo e Nadia Moroni – Mercato Wagner;
Davide Oldani – Mercato Ticinese in piazza XXIV Maggio; Viviana Varese
Mercato Morsenchio di Largo Guerrieri Gonzaga; Pietro Leemann – Mercato
Ca’ Granda di via Moncalieri e Carlo Cracco – Mercato Prealpi.

Vorrei fare come quei ragazzi al mercati che strillano per attirare l’attenzione: “Signo’!! Vieni signo! Pesce freeeesco!

Non mancate, questa iniziativa è dalla città per la città.