Taste of Milano: La città comincia a colorarsi di Food
Fin dalla prima edizione, mi sono appassionata a Taste of Milano. Facile, dice chi mi conosce; fanatica come sei di cucina, di eventi food, di prodotti, di territorio in veste enogastronomica, come potrebbe non appassionarti? Nella mia fanatica ingenuità, in fondo vorrei che tutti gli italiani e in questo caso i cittadini milanesi, s’innamorassero di questo mondo, che mentre racconta di sè, racconta di tutti noi.
All’ippodromo di Milano dal 17 al 20 maggio ci saranno gli Chef, i produttori, i blogger, gli appassionati, i mangioni e…
Quest’anno cucinerò anch’io: Nel programma di Taste of CibVs sarò in coppia con un grande produttore d’olio: Fabio Sidoti
Con il suo olio strepitoso e il suo paté di pomodori secchi, ho immaginato ciò che mi piace di più: pane, olio e pomodoro. Il pane però l’ho fatto io, e ho cercato nella mia memoria il pane che da bambina a Torino mi mandavano a comprare, il pane siciliano con il cimino. Ho scoperto poi che quel pane siciliano non è esattamente la ricetta siciliana, ma gli assomiglia molto.
Ho ricordato la forma panciuta, il colore dorato e il sesamo che da piccola chiamavo cimino, e che oggi la mia amica Claudia, siciliana vera, me lo ha ricordato.
Ho ricordato la mollica più gialla e quindo ho aggiunto la rimacinata di semola.
Chissà se la mia ricetta si avvicina un pochino a quella autentica? Lo chiederò a parenti ed amici siciliani…
Ingredienti
- 300 gr di farina 0
- 200 gr di semola rimacinata
- 300 gr di acqua
- mezzo cubetto di lievito di birra
- 1 cucchiaino di sale
- 1 cucchiaino di miele
- acqua e olio per spennellare
Istruzioni
In una ciotola preparare il lievitino: sciogliere il lievito e il cucchiaino di miele in 60 gr di acqua, aggiungere 100 gr di farina 0 e impastare velocemente. Formare una pallina e lasciare lievitare per almeno 30 minuti coperta da un telo umido. Unire in una ciotola più grande la farina e l'acqua restante al lievitino. Cominciare a impastare e appena l'acqua viene assorbita dalla farina aggiungere anche il sale. Formare una bella palla e riporla nella ciotola ancora coperta e lasciare lievitare altri 45 minuti. Riprendere la palla che dovrà essere raddoppiata del suo volume e formare i due filoni panciuti. Riporli in una teglia foderata di carta da forno e spennellare con un'emulsione di acqua e olio. Spargere i semi di sesamo (cimino) e farli attaccare bene all'impasto, senza schiacciarlo. Infornare a 250° per 15 minuti e abbassare a 180° per gli altri 30 minuti. Sfornare e lasciare raffreddare su una gratella
https://www.paolasucato.it/2012/05/15/taste-of-milano-la-citta-comincia-a-colorarsi-di-food/Ok, ma abbiamo detto che c’è l’olio e anche i pomodori, che come dice mia figlia Blanca, l’undicenne di casa: “Pane e olio è la cosa più buona che c’è e poi l’estate anche di più se sopra ci schiacci i pomodori…” Allora con Fabio Sidoti e Emanuele Bonati in aiuto per il titolo, abbiamo immaginato i…
Pomodorini tronfi: quando un pomodoro è pieno di sè
Svuotate 6 pomodorini per ogni persona e salvate in una ciotola il liquido e la poca polpa. Aggiungete nella ciotola 2 fette di pane siciliano, 2 acciughine sott’olio e due cucchiai del Patè di pomodori secchi Sidoti Mixate bene e riempite i pomodorini. Decorate con sale aromatizzato al basilico e condite con un filo d’olio extra vergine Sidoti
Io vi aspetto il 18 maggio alle 12.30 a Taste of Milano 🙂
Food Revolution Day, a Milano e nel mondo
La consapevolezza alimentare, l’educazione alimentare, la possibilità di usare prodotti del territorio e aumentarne la conoscenza, scoprire le tradizioni attraverso le ricette di un luogo e comunicarle, sono i temi che più animano le food blogger, compresa me.
Attraverso Francesco Iandola ho saputo della Food Revolution Day, l’evento mondiale del 19 maggio immaginato e creato da Jamie Oliver per sensibilizzare le persone sul tema dell’educazione alimentare. Pienamente nello stile Jamie, che ai suoi inizi era riuscito a portare le verdure nelle scuole inglesi, che a quanto pare le vedevano molto poco…
L’idea è quella di coinvolgere persone, strutture, ristoranti, chef, scuole, ma anche semplicemente le famiglie per dedicare un momento d’interesse sul tema.
Ho sempre amato insegnare a cucinare, ma devo dire che mi sono sempre divertita molto di più a insegnare ai bambini. Se riesci a coinvolgerli sono delle vere spugne e ti accorgi che quello che stanno imparando rimarrà indelebile. L’ho sempre vissuto con la consapevolezza che quello che dicevo sarebbe rimasto nelle loro testoline e nelle loro mani per tutta la vita, nella maggior parte dei casi.
L’ho sempre fatto occasionalmente, con gli amici delle mie figlie e con tutti quelli che mi venivano a chiedere di fare una torta, alcuni di questi ormai sono grandi, ma quando m’incontrano mi dicono sempre: “Lo sai che faccio ancora i biscotti…” Oppure incontro i genitori e mi riempiono d’orgoglio dicendomi che i loro ragazzi passati da me ora sono capaci di preparare le tagliatelle per tutta la famiglia.
Da settembre insegno due o tre volte al mese ai bambini dello Showcooking di California Bakery qui a Milano. Con Michela Toni, la responsabile, condividiamo la voglia d’insegnare, l’importanza della scelta d’ingredienti sani e buoni e la consapevolezza di quanto sia importante recuperare il tempo per cucinare con calma e concentrandosi su ciò che si fa, dando la possibilità a ognuno dei nostri allievi dai due anni e mezzo in sù di poter realizzare la propria ricetta dall’inizio, nel suo spazio, con i suoi ingredienti e i suoi strumenti. La soddisfazione è enorme: per grandi e piccoli, ogni volta, è un piccolo sogno realizzato.
Per la mia spesa di casa, cerco di ridurre le quantità e l’impatto ecologico, e aumentare la qualità. Il riso della Riserva San massimo, la frutta, la verdura e il pesce al mercato rionale. Quando invece vado in campagna nelle Langhe, approfitto e faccio scorta di carne, di prodotti dell’orto e di formaggi. Ma è bello sapere che ci sono anche degli chef che adottano le stesse modalità, come Cesare Battisti, che crede fermamente nell’uso dei prodotti del territorio, e nell’avere delle relazioni speciali e dirette con i suoi produttori/fornitori.
La ricetta con cui partecipo al contest lanciato dalla mitica Labna Amore in Cucina, legato a questa giornata sarà ovviamente una ricetta di pane. Per me non c’è niente di più rivoluzionario. La ricetta è quella che faccio quando vado in campagna, appunto nelle Langhe, dai miei amici della Cascina Matiot e dopo aver comprato le farine biologiche e macinate a pietra naturale dagli amici Fulvio e Fausto del Mulino Marino.
Ingredienti
- 500 gr di Farina 0 Biologica macinata a pietra naturale - 300 gr di acqua - 100 gr di pasta madre - un cucchiaino di sale, 1 cucchiaino di malto o miele
Istruzioni
In una ciotola grande sciogliete il lievito madre e il malto nell'acqua. Aggiungete la farina e cominciate a impastare. Quando la farina sarà ben intrisa, aggiungete il sale e continuate a impastare per 10 minuti, spostando la massa sul piano di lavoro. Avrete una palla ben liscia. Pulite e asciugate la ciotola e rivestitela con un telo di cotone, spargete una manciata di farina e poi riponete la vostra palla con la parte di chiusura in alto. Coprite con un telo molto umido e poi con un altro asciutto, per non far seccare la superficie. Andate a dormire per otto ore. Quando vi svegliate accendete la stufa o il forno, portando la temperatura a 250° (nel caso del forno elettrico aggiungete una teglietta con un pochino d'acqua). Prendete una teglia e rovesciate delicatamente la massa lievitata. Incidete una croce profonda con una lametta da barba o con un coltello molto affilato. Infornate a 250° per 15 minuti e per altri 20 a 200°. Sfornate e raffreddate su una gratella. Aspettate che si raffeddi un po' e fate colazione!
https://www.paolasucato.it/2012/05/10/food-revolution-day-a-milano-e-nel-mondo/