La ciabatta

Ormai sono tanti gli amici che conoscono la mia passione per il pane e per la farina. Compro la farina da chi la macina, nei negozi di prodotti biologici, in giro per l’Italia… Se mi serve però, non mi faccio troppi problemi e la compro anche al supermercato. Ma controllo sempre una cosa: la data di scadenza; che dev’essere più lontana di almeno sei mesi. Certo il mio sogno nel cassetto sarebbe il mulino in casa. Quest’anno al convegno d’Identità Golose ho sbavato su quello che ha usato per il kamut Simone Salvini, presentato da Lisa Casali di ecocucina.org .Già perché come dicono le persone che si occupano di biodinamica la freschezza dei prodotti è fondamentale. Mi conosco troppo bene, sono fatta così: mi scoccio perché il pane a Milano non mi piace? Imparo a farlo. Non mi convincono le farine? Voglio macinare io i cereali. Poi arriverà un giorno che vorrò seminarlo! Per fortuna mi difendo da me stessa e freno i deliri.
Pochi giorni fa ho provato, su consiglio di un amico che sa quello che fa, Aldo Palaoro senza fare nomi, la farina dei Molini Pivetti di Cento, Ferrara. Che per sbaglio ho detto solo Ferrara su Twitter e mi hanno subito corretto!

La Ciabatta

Ingredienti:
Farina biologica Molini Pivetti 500 gr
Acqua 300 gr
Pasta madre di kamut (regalo di Simone Salvini) 150 gr rinfrescata 8 ore prima
1 cucchiano di sale
1 cucchiaio di malto
Preparazione:
In una ciotola ampia setacciare la farina, aggiungere l’acqua e la pasta madre. intridere la farina con l’acqua e aggiungere il sale e il malto. Impastare bene, spostando la massa su un piano di lavoro.

Lasciare lievitare 3 ore e 1/2 e poi dare la forma. Adagiare su una teglia foderata di carta da forno e lasciare lievitare ancora 1 ora e 1/2. Poi infornare a 250° per 15 minuti e 20 minuti a 200°.
Sfornare e lasciare raffreddare su una gratella.

La farina Pivetti è italiana nella maggior parte della produzione. Ovvio che la farina manitoba è canadese. Ma la qualità è decisamente alta e lascia soddisfatti. Resa, e sapore sono ottimi. 
Ho fatto anche un’altra ricetta con la farina manitoba Molini Pivetti, e con la pasta madre di grano tenero. Ho ridotto leggermente i tempi di lievitazione aggiungendo qualche grammo di lievito di birra. Doppia lievitazione e voilà! Un pane decisamente interessante, bella crosta, bella alveolatura. Era buono, molto. Di notte con burro e marmellata, tostato e farcito per ragazze affamate…
Insomma la qualità è sempre vincente.

Il mio primo panettone di Natale

Da bambina amavo il pandoro. Soprattutto perché mi permettevano di spargere la nuvola di zucchero a velo. Svuotavo la busta nel sacchetto e poi shakeravo come una matta. Anno dopo anno mi sono stancata. Il gusto era sempre troppo artificiale e vuoto. Ho scoperto il panettone, con le uvette e i canditi, e il panettone genovese, bassissimo e con le noci. Poi nei miei anni all’estero, mi sono persa le tradizioni natalizie…

Ma tornata a Milano,  ho ritrovato gusti e profumi diversi dei panettoni artigianali. Ho colazionato per interi dicembre con il panettone, e la notte, quando le bimbe mi svegliavano per simpatica insonnia neonatesca, riconciliavo il mio sonno con latte e panettone.

Mi piace sentire il sapore dell’uovo e i profumi degli aromi veri di vaniglia, canditi e a volte d’arancia.
Da qualche anno faccio il pane, anche quello dolce a treccia con le uvette, che dalle mie parti nelle Langhe, si chiama Tirà, e anche quei deliziosi pagnottini con le gocce di cioccolato, che a casa mia evaporano in 15 minuti. Ma non ho mai affrontato l’argomento panettone.

Quest’anno mi sono fatta coraggio. Continua a leggere

Pane e acqua

Il pane ha un valore profondo, legato alla vita. La vita fermenta, la vita è lievito. Si trasforma, cresce e sfama. A pane e acqua ci si potrebbe sopravvivere, avrebbero detto i nostri nonni e tanti altri che nei nostri giorni vivono al di fuori della nostra società.

Nonostante i problemi nazionali di questo momento, bisogna saper guardare oltre il proprio naso, come twitta Azael :”Però penso a quelli in somalia che sentono di questa cosa della crisi in Europa e pensano ca..o pensa che casino se arriva la crisi pure qua”

Vi racconto questo perché Continua a leggere

Pagnottini Ferrarini

Diciamo la verità: quando mi sono arrivate le confezioni di prosciutto Ferrarini a casa per preparare le ricette di Natale, la famiglia non mi ha dato neanche il tempo di dire che cosa ci dovevo fare. Mi sono distratta un attimo a pensare alle possibili preparazioni e ops! Evaporato il prosciutto Ferrarini. E poi: maddai mamma, ti serviva? Scusaaa! Ha esclamato la quindicenne perennemente affamata, e Blanca: io non ho colpa, papà mi ha fatto un toast perché ero triste.

Si sa che, a casa nostra, il rapporto con il cibo è molto stretto, la golosità regna sovrana, e l’attenzione alla qualità degli ingredienti è estrema. La quindicenne è capace di risparmiare per comprare del burro al tartufo che poi conserva gelosamente, la decenne vivrebbe di pasta fresca, buoni salumi e mele, Marco ama gli spuntini e le mie ricette, ed io cucino tutte le volte che posso per noi e per gli amici.

In un primo momento avevo immaginato di preparare una ricetta della mia infanzia: gli involtini di prosciutto in gelatina. Un classico del Natale negli anni ’70. Poi mi sono detta che in fondo non avevo voglia di vintage e che la mia cucina vive di cottura al forno.

Quindi sono andata a comprare il Ferrarini

Pagnottini Ferrarini

Tempo cottura: 15 minutes

Tempo totale: 2 hours, 30 minutes

Pagnottini Ferrarini

Ingredienti

  • 500 gr di farina manitoba
  • 200 gr di acqua
  • 100 gr di latte
  • 1 cubetto di lievito 25 gr
  • 1 cucchiaino di sale fine
  • 1 vassoio di prosciutto cotto Alta Qualità Ferrarini
  • 100 gr di emmenthal
  • semi di sesamo
  • 1 uovo

Istruzioni

Preparate l'impasto del pane: in una ciotola capiente versate la farina, formate la fontana e aggiungete il lievito, il latte e l'acqua a temperatura ambiente. Sciogliete con le mani il cubetto di lievito e poi pian piano cominciate a mescolare con un cucchiaio, per far assorbire tutta la farina. A questo punto aggiungete il sale e poi cominciate ad impastare trasferendo l'impasto sul piano di lavoro, fino ad ottenere una bella palla liscia. Rimettetela nella ciotola a lievitare per 45 minuti, coprendola con un telo umido.

Spolverate il piano di lavoro con una manciata di farina, tagliate tanti pezzi d'impasto di pane, quante sono le fette di prosciutto. Tritate grossolanamente l'emmenthal, stendete con il mattarello i pezzi d'impasto, distribuite una manciata del formaggio e adagiate una fetta di prosciutto. Arrotolate, e girate a chiocciola.

Sbattete l'uovo, appoggiate su una teglia (spalmata d'olio o con carta da forno) e spennellate i pagnottini che avranno l'aspetto di una chiocciola. Alla fine spolverate abbondantemente con i semi di sesamo. Lasciate lievitare per altri 30 minuti, infornate a 250 gradi per 15 minuti. Sfornate e raffreddate su una gratella.

Buon appetito!

http://www.paolasucato.it/2011/12/04/pagnottini-ferrarini/

 

Pane e cioccolata

Ci_polla piccola

Ci_polla piccola

Quando ero piccola, avevo pochi momento felici, non sono mai stata una bimba allegra. C’erano degli attimi però, che mi facevano sorridere: giocare in una pineta, passeggiare in un bosco, arrivare al mare, dopo un inverno in città, e fare merenda. Tra le mie merende preferite spiccavano: pane, burro e zucchero – pane burro, zucchero e cacao – pane e cioccolata. Credo che il mio amore per il cioccolato fondente sia nato proprio così, dagli ingredienti principali. La sensazione polverosa del cacao amaro che si incontrava con i cristalli dello zucchero e la morbidezza del burro mi hanno sedotto da subito. Il latte non c’era, e non ce lo voglio ancora adesso, in questa combinazioni di sapori. Tra i miei ricordi della colonia estiva a Bardonecchia c’era il panino bianco leggerissimo e il quadretto di cioccolata fondente: il vero problema, era che il cioccolato non bastava mai per tutto il pane. Mi ritrovavo sempre con un pezzo di pane asciutto in mano che non andava giù. Le provavo tutte, spezzavo un gran pezzo di pane e centellinavo la cioccolata, ma niente. Non bastava mai.

Pane e cioccolato Domori

Pane e cioccolato Domori

Ieri pomeriggio mentre lavoravo da casa, ho prepararato il pane di grano duro. Non ci si mette tanto, se lo sai fare. La sera prima ho tirato fuori dal frigo la pasta madre, alle 11 del mattino ho fatto il rinfresco (10minuti), alle 14.00 ho impastato (15min) alle 17.00 ho rimodellato, alle 18.00 ho infornato (1 minuto). Già, perchè non puoi contare nel tempo della preparazione la lievitazione e la cottura. Fanno anche da soli 😉

Poi sono andata alla presentazione del Libro di Gribaudo Alla ricerca del cacao perduto

Alla ricerca del cacao perdutoAscoltare Camilla Baresani e Gianluca Franzoni di Domori è stato illuminante. Mi piace quando in un libro si educa al gusto e s’insegna a riconoscere differenze e qualità.
A dir la verità mi piace anche assaggiare le delizie…
Sono tornata a casa e ho ritrovato una delle mie bella pagnotte di grano duro (l’altra pagnotta è stata divorata dalla family, abbandonata a cena). E quando è tardi e sei stanca, una merenda notturna ci sta.

Pane di grano duro a lievitazione naturale

Difficoltà: 41

Tempo preparazione: 4 hours

Tempo cottura: 30 minutes

Tempo totale: 4 hours, 30 minutes

Pane di grano duro a lievitazione naturale

Come preparare il pane fatto in casa con il metodo della lievitazione naturale

Ingredienti

  • 300 gr di farina di semola di grano duro
  • 200 gr di farina manitoba o semplicemente 00
  • 300 gr di pasta madre rinfrescata qualche ora prima
  • 280 gr di acqua
  • 20 gr di olio evo
  • 3 gr di lievito di birra
  • 1/2 cucchiaio di sale

Istruzioni

In una ciotola ampia versare a fontana le farine, aggiungere l'acqua e sciogliere dentro i tre grammi di lievito di birra (servono per doppare, se avete 1/2 ore in più per la prima lievitazione, non occorre).

Aggiungere la pasta madre rinfrescata tre ore prima e mescolare affinché le farine assorbano bene tutta l'acqua. Versare la massa su un piano da lavoro e impastare, tirando e riavvolgendo bene l'impasto per una decina di minuti.

Rimettere nella ciotola la massa e coprirla con un telo ben bagnato. Lasciate lievitare 3 ore. Riprendete in mano la massa, dividetela in due e formate due belle pagnotte. Con un coltello affilato incidetele a croce e accomodatele su una teglia ricoperta di carta da forno. Spennellatele con un'emulsione di acqua e olio. Lasciate lievitare un'altra ora. Cuocete a forno già in temperatura, a 250° per 10 minuti e poi altri 15/20 a 200°. Sfornate e lasciate raffreddare.

http://www.paolasucato.it/2011/10/04/pane-e-cioccolata/