Sono stati anni intensi quelli vissuti da mamma. Anni che non avevo previsto e che mi hanno regalato emozioni, riflessioni ed esperienze. Tutto questo però, non mi ha mai fatto pensare che “fare la mamma” fosse un mestiere, infatti nel mentre, ho lavorato e posso dire che le ho provate proprio tutte: il part-time, il tempo pieno, il lavoro autonomo e quello un po’ meno autonomo, con più o meno successo. Devo dire che la situazione peggiore in assoluto è stato lavorare da casa. Lo so, molte mamme dicono esattamente il contrario, ma è perché, o non lo hanno mai vissuto e quindi ne subiscono il mito, oppure perché zittiscono qualche senso di colpa (inutile e dannoso senso di colpa). Se ti occupi di un bambino non puoi lavorare, e se lo fai, lo fai male. Pochi lo dicono, preferiscono parlare di multitasking e vantarsene. Bene io mi sono stancata. Ne avevo anche parlato nel mio precedente blog, della sindrome di wonder woman. Ne ho parlato anche ampiamente in una presentazione Il tempo è elastico
In Italia la mamma ha ancora un peso insostenibile, come istituzione, immagine e quant’altro. Questo peso ci ha danneggiato fortemente e non ci ha spinto come nel resto del mondo, a chiedere aiuto nell’evoluzione di questo ruolo, all’interno della famiglia, ed all’esterno: socialmente e politicamente. La storia delle donne di casa mia è decisamente particolare, ma mi ha aiutato a capire molte cose: la nonna Maria, istriana e determinata, mollò il marito, e partì come infermiera sulle navi da guerra. Suo figlio (mio padre) crebbe bene con le sue zie finché lei non s’ingelosì. Mia madre si sposò per fuggire alla famiglia e scappò anche da quella che creò. Tutte e due, a loro modo, mi hanno segnato. Tutte e due avevano il lavoro come massimo valore.
Penso che nessuna madre debba passare alle proprie figlie l’idea che “fare la mamma” debba voler dire rinunciare alla propria realizzazione. La società è cambiata e noi facciamo ancora fatica a capirlo.
Parlerò volentieri del futuro delle mamme al Momcamp, voi ci sarete?
Grande grandissima…ci sono dentro tutti i temi che mi “bruciano” dai sensi di colpa al voler fare wonder woman….mannaggia tutto troppo tristemente vero. Non vedo l’ora di sentire del futuro delle mamme.
Concordo pienamente con te , ma devo dissentire sul fatto che si possa combinare lavoro e figli. Direi che dipwende dai lavori.. io mi trovo in un periodo in cui vorrei avere un figlio , ma se penso di seguire lui dovrò lasciare il posto di lavoro ( ad un’ora da casa e molto stressante) . Allora mi chiedo.. quando rientrerò al lavoro dopo la gravidanza troverò un altro lavoro??
Inutile prendersi in giro, dopo esser diventata mamma sarà difficile trovare un lavoro, per tutti i motivi che ho descritto sopra (non abbiamo servizi che sostengano la maternità). Ti auguro ovviamente di avere un bellissimo figlio e di vivere una serena gravidanza. Bisogna iniziare a chiedere.
complimenti, hai davvero un bel sito! 🙂
grazie, ma devo ancora fare molete cose…
Secondo me non è un mestiere (nessuna ha fatto apprendistato 😉 , ma in certi casi è un’occupazione a tempo pieno, non retribuita in soldi, senza ferie, malattie o orari. Non ci si può nemmeno licenziare 😉
Alle volte non è una scelta al 100%
però almeno non ci sono i colleghi pettegoli 😉
Ciao Paola, tutto vero !!!! Ti diro’ che io con le mie “bimbe” , vorrei passare molto piu’ tempo! Ma non solo vorrei …andare in piscina perchè giova all mia cervicale, vorrei giocare con il mio cane la mia amata Tula, vorrei cucinare i miei piatti preferiti, vorrei bere un caffè con mia sorella e mangiare un cioccolatino con la mia amica….. Vorrei fare volontariato e godermi il mio hobby. Vorrei leggere un quotidiano intero, vorrei approfondire quel libro sul comodino …………… ma devo lavorare !!!!! Un bacio e in bocca al lupo!!
A volte non usiamo benissimo tutto il nostro tempo a disposizione. Non ho mai saputo darmi delle priorità sensate, ma mi ha aiutato molto, qualche tempo fa, questa nuova filosofia: Faccio tutto ciò che sono costretta a fare e e quello che mi piace tantissimo. Il resto lo evito o delego. Per fare tutto ciò che mi piace + quello che mi chiedono di fare mi ci vorrebbe il triplo del tempo.
Non male la tua filosofia!
Io faccio parte delle mamme che sono state solo mamme e adesso hanno l’ufficio in casa. Riesco a lavorare fino alle 15.30, poi ridivento mamma full-time. A me va bene così, con tutte le incertezze del caso.
Ma non riuscirei più a tornare indietro.
Sono felissima per te 🙂
Il punto è che dovrebbe essere una scelta libera. E libera adesso non è.
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Forse un regalo alla vita stessa. Un incantevole connubio fra Amore, generosità, indipendenza, fantasia e razionalità, all’occorrenza.Tutto comincia così per poi trasformarsi, evolvere tra emozioni di gioia e rabbia dove la pazienza dovrebbe aiutare il nostro istinto che a volte suggerisce “molla tutto e vai” a resistere.
No, mollare mai, piuttosto esigere rispetto per sè, carcare di superare sfide che ci fanno sorridere a cuor leggero ma a volte fanno male, tanto male. E forse arrivate lì, a quel punto del percorso insieme, farci sentire a posto per l’Amore e la priorità data a loro per scelta. La scelta di creare uomini e donne resilienti ma senza mai dimenticarci che, tracciato il percorso, le scelte devono diventare libertà. Libertà di poter volare. Per i nostri figli, per il nostro IO che per nulla al mondo va calpestato o distrattamente tenuto in disparte con lo spirito che solo le crocerossine votate al proprio ruolo hanno. E un premio, solo un GRAZIE mamma di esistere. Ciò che nessun mestiere al mondo ti potrebbe mai dare.