Sono passati sei mesi esatti
da quando hai smesso di respirare ed io sono stata l’ultima notte con te.
Ma smettere di respirare non vuol dire smettere di vivere.
Da quel giorno avevo lasciato morire le mie paste madri. Volevo vedere cosa sarebbe successo, o forse dovevo prendermela con qualcosa. Le ho lasciate lì cinque mesi, nei loro barattoli, accanto al frigo: guai a chi le toccava…
Poi ho deciso di riprovarci e di capire se qualcosa era sopravvissuto. Con Stefano, un amico curioso delle mie fermentazioni casalinghe, le abbiamo aperte e rinfrescate: odori diversi, dall’acido arrabbiatissimo, al vino persistente, al formaggio che si è dimenticato da quante stagioni stia lì.
Abbiamo preso nota, osservato e rimesso tutte loro nei barattoli con il loro bel cartellino.
Z1, Z2… fino a 5. Dopo 24 ore esatte Z5 si è sollevata coraggiosa, per dire che era ancora con noi, e nel giro di altri due giorni altre tre l’hanno raggiunta.
Ho concluso che questi lieviti, sono molto simili ai lieviti indigeni delle cantine, che se lasciati in una situazione stabile, per quanto critica, sopravvivono e sono pronti a rifermentare quando chiamati in causa.
Una donna anziana mi ha ricordato che morire è come nascere, e che né chi nasce né chi muore sa cosa lo aspetta, ma che in ogni caso è oltre la sua volontà.
Sembra invece che i lieviti sappiano bene come fare, ritrovano tutto quello di cui hanno bisogno, zucchero e poco altro. Hanno ragione loro: qualcosa rimane vivo, sempre.
Io la vita intorno a me la riconosco: e come con le fermentazioni, la vita di chi se ne va rimane. Anche la tua Marco.
Rimane nelle parole che ci bisbigli ancora, nelle coincidenze, nel ricordo del tuo profumo, negli occhi delle tue figlie, nelle parole delle persone che ti amano e che stanno costruendo per te.
Tra pochi giorni ti faranno una bellissima sorpresa e tu sarai di nuovo lì, a convincerci della bontà della vita e del futuro.
Quel futuro che ci hai sempre regalato, raccontandoci le tue storie in modo semplice.
Vogliamo sentirle ancora quelle storie, e cercheremo persone che come te sanno cogliere ogni minimo fermento e farlo diventare cosa buona.
Io intanto mi sono rimessa a fare il pane e mi sono regalata un giubbotto giallo.
cara Paola, quanto amore continuate a mandarvi! Hai ragione: la vita rimane, in altre forme, in altri stati di coscienza, ma rimane! Un grande abbraccio Paola
La vita va oltre. Le energie ci avvolgono ed essendo tutto energia, a maggior ragione Marco è qui con te. Le tue parole riescono sempre a commuovere e a far riflettere. L’amore esiste e voi ne siete la certezza!!
Ti abbraccio forte
Grande Paola! Parole bellissime !! Marco è sempre con noi!
un abbraccio da tutte le f .
La tua commovente sensibilità alimenta il vivere ed anche tuoi favolosi lieviti
che meraviglia nelle tue parole l’amore che è ancora vivo si sente tutto e con esso la certezza, per chi ancora ne avesse il dubbio, che chi muore non se ne va mai veramente…!
Bellissimo il tuo giubotto giallo!! ^_^
quanto amore nelle tue parole, quanto coraggio, quanta bellezza.
un abbraccio a una donna che non conosco ma che è sicuramente una gran donna
Marco ha seminato talmente tanto amore che ci sara’ sempre, tra gli altri e con te. Di lieviti autoctoni non so, ma mi sembra che queste paste madri siano proprio come te, guerriere e pronte a ricrescere con il piu’ piccolo pizzico di nutrimento. Un abbraccio fortissimo-issimo.
E’ vero Paola, qualcosa rimane vivo e piano piano si riprende i suoi spazi fino a diventare capace di una trasformazione, come quella che da pochi semplici ingredienti dà vita ad un cibo meraviglioso. Ti abbraccio
Ho visto quel giubbotto giallo sopra una maglia a righe e mi ha donato la stessa luce che ricevo gustando i tuoi biscotti… Non so come chiamare certe sensazioni, forse dopo aver letto questo post le chiamerò Rinascita!
Pamela
E chissà quante altre cose nasceranno….
♡
Grazie….
Non so perchè stamani mi sia apparso il tuo post, o forse sì. Non conoscevo il tuo blog fino a stamani
Lunedì saranno 7 mesi che mio marito se n’è andato per un infarto fulminante.
Vedo che siamo più o meno allo stesso punto di questo tragitto…
Facevo anche io il pane, e vorrei riprendere ma la mia vita è imprevedibile, i miei orari non si sa…mi dimenticavo continuamente i rinfreschi :).
Ti mando un abbraccio
quando avrai bisogno di pasta madre o di altro fai pure conto su di me. Buon cammino…
Elena ci ha lasciato il 2 aprile 2008, giorno del compleanno di Luca, nostro figlio. Ma la luce del suo sorriso e il calore del suo abbraccio ci fanno vivere ogni giorno .
Io nn faccio impasti ma per me il giallo é il più bel colore del mondo.
Non ti conoscerò mai ma ti abbraccio forte forte .
abbraccio grande e giallo
Perché la vita è caparbia, non si arrende: non rinuncia a se stessa.
Grazie per queste parole, belle da scavare solchi. Un abbraccio
Ciao paola,
Non ci vediamo da poco più di sei mesi.
Credo di riuscire a cogliere i fermenti e far nascere cose buone credo debba rappresentare un senso della vita.
A presto.
Non ti conosco, ma le tue parole sono un suono luminoso che sorprende e si staglia sopra la confusione delle parole e della mente che purtroppo ci circonda…..Hai ragione, chi vive nel nostro cuore non muore e ci accompagnerà per sempre, così, semplicemente come l’hai descritto tu.
Un abbraccio forte
Giallo oro come il pane, come il sole, come la vita. E lui che guarda e sorride, sempre. Un abbraccio immenso a te e bimbe: Pasqua serena.
<3
grazie. davvero.
ciao Paola,
conoscevo Marco ma non ho mai incontrato te. Sei una persona speciale e non avresti potuto essere diversa.
Ogni volta che ti leggo un brivido mi attraversa e rivedo il sorriso e i suoi occhi acuti.
D’istinto ho voluto condividere queste parole meravigliose.
La magia della vita va colta in queste piccole, grandi, sorprese.
Grazie Paola.
Per questo pensiero d’amore
Ciao Paola , ci siamo conosciute alla Milano FW ” IL RISO ” devo ancora inviarti le foto che abbiamo fatto insieme.
Due giorni fa mi trovavo presso U.Artigiani di Milano per un corso di formazione per W/P e parlando dell’evento di maggio e di te … ho saputo di tuo marito persona di grande talento… ed ho capito che era molto stimato da moltissime persone …
Ti devo dire la verità … beh quando ti ho vista per la prima volta in EXPO Gate , ho capito da subito che sei una persona speciale con grande sensibilità e profonda i tuoi occhi parlano chiaro. Come me hai incontrato l’anima gemella e DIO fa questo dono a poche persone … un caro saluto e un abbraccio lunghissimo Elena
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